Ultimi giorni dell’anno, tempo di bilanci per questo 2017, veramente incredibile. Un mio amico l’ha definito l’anno dell’Impossibile, sopratutto perchè il nostro meraviglioso lavoro ci permette di avere un osservatorio privilegiato sul mondo del lavoro e dell’impresa, dove siamo stati testimoni di grandi risultati alla luce di dati concreti ed obiettivi perseguiti che sembrano impossibili per chi è abituato alla rassegnazione ed al lamento.

Un anno in cui tanti nostri amici hanno incrementato i propri fatturati, aumentato gli utili, raggiunto la maggior parte degli obiettivi scritti a fine 2016 e sopratutto ritrovato serenità nel loro lavoro, armonia con i loro collaboratori, equilibrio in se stessi e con gli altri ed hanno quindi per quanto li riguarda assaporato il sapore del successo.

Il successo non è per tutti la stessa cosa, è in genere diversamente declinabile nelle 4 aree del vivere, ed è complicato da definire perchè in genere si intuisce dopo averlo assaporato, se ne capisce il senso dopo averlo avuto a portata di mano, dopo aver capito che puoi raggiungerlo: è come un frutto esotico colorato, affascinante, ammaliante, di cui però puoi intuirne il sapore solo dopo averne sentito il profumo, ancor prima che assaporarlo. Per me il successo nel lavoro è vedere nello sguardo dei miei amici (perchè non sono solo clienti) la meraviglia che nasce da questo sapore.

Il mio è proprio un lavoro affascinante e complesso, che richiede molta energia e questi sguardi – quest’anno sono stati tanti ed intensi – sono senza dubbio i migliori iniettori di energia che esistano.

Ultimi giorni dell’anno, tempo di bilanci, dicevo, e proprio per questo in questi giorni mi tornano in mente tanti sguardi, sono davvero decine, di clienti che grazie al loro impegno, al loro entusiasmo ed al lavoro della mia azienda hanno raggiunto i loro successi. Anche se non posso fare a meno di pensare a chi, ed un paio ce ne sono, hanno desistito.

Io penso che un cliente non abbandoni mai il proprio consulente a meno che il consulente non compia un errore macroscopico: a me è successo, almeno in un caso quest’anno. A fronte di un mio errore un cliente ed un amico ha preferito continuare il proprio percorso da solo.

Capita, siamo tutti molto umani e quindi ciascuno di noi commette errori.

E capita anche che il cliente, sentendosi deluso o tradito, cominci ad attribuire la “colpa” di questo esclusivamente a te, e quindi critichi, sparli, provi a gettar fango sul tuo lavoro quasi per dare a se stesso una giustificazione al fatto di non essere riuscito… capita, molto più spesso di quanto sembri, che le persone critichino gli altri per non dover affrontare se stessi. E’ una dinamica molto comune alla quale nessuno è immune.

Io preferisco parlare di responsabilità, e voglio assumerla per qualsiasi mio cliente. Anche per chi decide di non voler avere successo.

Qualcuno sostiene che le persone non raggiungono il successo per due motivi essenziali: perchè non sono “coachble” nel senso che vogliono continuare a fare quello che hanno sempre fatto e quindi non provano nemmeno a fare quello che dovrebbero, cioè innovarsi, migliorarsi, evolvere i proprio paradigmi (magari efficaci fino a qualche anno fa ma ora non più tali) oppure perchè pur intuendo ciò che dovrebbero fare non sono disposti a pagarne il prezzo, che non è solamente quello economico ma è sopratutto la fatica di mettersi in discussione, di studiare, di imparare cose nuove, di progredire. Anche alcuni consulenti fanno così, ma durano meno dei loro clienti.

Può darsi che sia così, può darsi anche se preferisco pensare in termini di mia responsabilità piuttosto che in termini di colpa di altri, e quindi ciò che vedo chiaro in questi giorni di bilanci è quanto il mio impegno debba crescere per fare in modo che chi incontri senta la necessità di migliorarsi ed accetti l’evoluzione che ciascuno di noi è chiamato a fare per far fronte alle sempre nuove situazioni che incontra. Non loro, ma io.

Non è altruismo, è al contrario sano egoismo: solo se aiuterò le persone che incontro a raggiungere il loro successo, avrò più successo anche io.

In questi giorni di bilanci e progetti per il nuovo anno io non posso che essere felice per quello che ho fatto, per i risultati che ho raggiunto e per non essermi risparmiato nelle 4 aree della vita…e, nel mio piccolo, per aver raggiunto il successo.

Questo è il mio progetto per il 2018, semplicemente quello di fare ancora con più intensità e con più impegno quello che di utile, efficace e positivo ho fatto nel 2017 per i miei clienti e per i miei colleghi, di impegnarmi ancora di più nelle attività che hanno contribuito a portate i miei clienti ed i miei colleghi ai risultati che essi hanno raggiunto. E che mi ha fatto arrivare dove sono ora.